IL VASO DI BOCCHORIS – Questo capolavoro EGIZIANO è stato ritrovato nella tomba di una donna italiana, o più esattamente di Tarquinia, che all’epoca era una delle principali città Etrusche. Il vaso di Bocchoris è un vaso fantastico, è di terracotta invetriata e da un lato presenta il cartiglio verticale del faraone che governava l’Egitto al momento in cui è stato costruito. Grazie al cartiglio la sua datazione è certa (720/712 a.C.); per gli archeologi è molto importante avere delle date, poiché esse permettono di capire il gusto preciso di un’epoca. Accanto al vaso sono stati ritrovati pupazzetti di gusto orientale, una collana di vetro, vasi in ceramica dipinta e recipienti di bronzo. Chi ha l’occasione di andare al museo di Tarquinia, può ammirare dal vivo questi oggetti, e insieme a questi farsi un’idea del gusto sottile e tutto Etrusco per l’oggetto orientale, esotico e sublime.
A livello archeologico questa tomba indica che la fase “villanoviana” si è ormai conclusa, è iniziato l’Orientalizzante (720 a.C – 580 a.C.), dove Tarquinia è ormai proiettata sui mari. Dal mare arrivano cose nuove, come la ritualità del banchetto funebre. Nella tomba è presente, infatti, anche un grande sostegno che regge un’olla in ceramica dall’ansa a forma di acrobata: l’allusione evidente è al banchetto e al mangiare carne che lì dentro era lessata. Se a quei tempi avessimo attraversato il mediterraneo, avremmo notato che nell’Oriente Assiro, Babilonese, Sumero, non esisteva una rappresentazione del signore a banchetto che non avesse avuto accanto a se quest’oggetto. In quella parte del mondo cose di questo genere le avremmo trovate anche d’avorio, qui abbiamo la trasposizione locale in ceramica: la signora aristocratica che è sepolta nella tomba imita lo stile dei monarchi orientali, ma non è un monarca, ne può ostendersi come tale. In questo c’era già tutto il nostro Occidente lanciato verso le conquiste democratiche della sua lunga storia !